Guida pratica su come iniziare a investire



L’obiettivo di questo articolo è quello di fornire una piccola guida pratica per iniziare a investire. In particolare, troverai una serie di suggerimenti su quando iniziare a investire nei mercati finanziari, perché farlo e come farlo in maniera consapevole.

Da questo momento in poi prendiamo, a titolo di esempio, il caso di una persona (la chiamiamo Francesca) che studia all’università, che non lavora e che non ha “soldi da parte”: tutto ciò che ha sul conto corrente le serve per coprire le varie spese di tutti i giorni (affitto, università, cibo, ecc.). Per semplicità ho preso l’esempio di una studentessa universitaria, ma i consigli che troverai nei seguenti paragrafi sono generici e validi per qualsiasi persona che per qualsiasi ragione non investe stabilmente nei mercati finanziari.

 

Prima risparmiare, poi investire

Francesca deve investire nei mercati finanziari mentre studia all’università? Assolutamente no, abbiamo visto che tutti i soldi che ha le servono per vivere, quindi non è il momento per investire. La prima banale “regola degli investimenti”, chiamiamola così, è che si può investire solo ed esclusivamente ciò di cui non si ha bisogno nell’immediato per vivere. 

Cosa può fare quindi Francesca? Può sicuramente iniziare a “mettere da parte dei soldi” e la matematica ci dice che può perseguire questo obiettivo in 2 modi, teoricamente molto semplici:

  • Aumentando le entrate
  • Diminuendo le uscite

In questo articolo non andiamo ad approfondire come poter guadagnare di più e/o spendere meno, l’unico concetto di base che ci serve per continuare a disegnare il percorso di Francesca è che una condizione necessaria e non sufficiente per iniziare a investire è accumulare risparmi, spendere meno del 100% delle proprie entrate e/o non azzerare ogni mese il proprio patrimonio.

 

Quando iniziare a investire nei mercati finanziari

A questo punto il quesito a cui dobbiamo rispondere è: quanti soldi bisogna avere da parte per iniziare a investire? La risposta è, come per quasi tutte le domande, “dipende”. In particolare, sono a mio parere 3 i fattori da considerare per determinare quando e con quanti soldi ha senso iniziare a investire nei mercati finanziari:

  • Spese correnti e cuscinetto di emergenza
  • Avere un minimo di soldi da investire
  • Spese future previste e prevedibili a 1-5 anni (stimando anche le nostre future entrate)

Analizziamo brevemente un punto alla volta. Come abbiamo visto in precedenza, non si devono investire i soldi che servono per le spese di tutti i giorni (affitto, supermercato, spese mediche, ecc.). Francesca dovrebbe quindi essere consapevole di quanti soldi ha bisogno per vivere ogni mese (ed è irrilevante in questo ragionamento se provengono dal suo lavoro, da regali dei genitori, o da altre fonti; per semplicità parliamo genericamente di entrate). Dovrà inoltre considerare un cuscinetto di emergenza, un margine che le permetta di sostenere piccole spese impreviste (ad esempio una multa o una visita medica) aggiuntive a quelle ricorrenti. 

La quantificazione dell’ammontare del cuscinetto di emergenza è molto soggettiva e dipende dalla propria situazione personale (ad esempio per Francesca questo cuscinetto potrebbe essere anche solo di poche centinaia di euro, perché i genitori ancora la sostengono finanziariamente; per una persona che ha una famiglia a carico e un lavoro con uno stipendio molto variabile di mese in mese, questo cuscinetto dovrebbe essere pari a diverse mensilità di spese) e dalla propria propensione al rischio/propria scelta personale.

Una volta che Francesca ha abbastanza soldi per coprire le spese correnti e avere il suo cuscinetto di emergenza, è (quasi) pronta a investire. A questo punto occorre mettere da parte un minimo di soldi per iniziare a investire, perché se si hanno ad esempio solo 50 euro in un singolo mese è inutile investire (se non per uno scopo didattico) visto che il rendimento atteso (lordo) sarebbe di pochi euro. Se invece si riesce a destinare un importo pari ad almeno 50/100 euro al mese, ma tutti i mesi, suggerirei a Francesca di iniziare a investire tramite un Piano di Accumulo (PAC), che le permette di costruire un pezzetto alla volta le sue posizioni sul mercato andando a investire a intervalli regolari (di solito una volta al mese) una certa somma di denaro.

In questo caso bisogna però essere attenti alle commissioni di acquisto che vengono applicate dal broker/banca tramite cui si investe. Se l’intermediario applica ad esempio una commissione pari a 2,50 euro ad eseguito, è controproducente investire con un PAC di 50 euro al mese, perché significherebbe iniziare a investire partendo da -5%. In tal caso Francesca dovrebbe accumulare risparmi per iniziare a investire quando sarà arrivata ad esempio a 1.000 euro, in modo tale che la commissione applicata dal broker avrà un impatto pari al -0,25% (oppure può cercare un altro broker affidabile più conveniente).

Il terzo fattore da aggiungere a copertura delle spese correnti e cuscinetto di emergenza è invece quello delle Spese future previste e prevedibili a 1-5 anni. Come vedremo nella parte finale di questa guida, i mercati finanziari (e in particolare quello azionario) offrono un rapporto rischio-rendimento favorevole soprattutto nel lungo periodo, se quindi Francesca ha messo da parte 10.000 euro ma sa già che tra 3 mesi dovrà acquistare un’automobile di pari valore, o dovrà pagare la retta del suo Master, dovrà ancora aspettare per investire.

In questo fattore è importante anche stimare le entrate future. Se c’è un'altra probabilità che le entrate saranno notevolmente più alte nel periodo che intercorre tra oggi e il momento in cui Francesca dovrà affrontare la spesa, non sarà necessario accantonare subito il 100% dell’importo necessario.

 

Ci siamo, è arrivato il momento di investire

Bene, adesso siamo arrivati al punto che Francesca ha la liquidità per coprire le sue spese correnti, il suo cuscinetto di emergenza e l’automobile che comprerà tra 3 mesi. Non solo, ha anche altri 5.000 euro che è riuscita a mettere da parte, con i quali finalmente può iniziare a investire nei mercati finanziari!

Per investire nei mercati finanziari (per una persona come Francesca che non ha né un grande capitale da investire, né elevatissime competenze in ambito finanziario) intendo investire nelle 2 asset class principali: azioni e obbligazioni. Nella tabella qui di seguito, vediamo gli elementi essenziali di azioni e obbligazioni che Francesca ha bisogno di conoscere per definire la sua asset allocation, ossia in quali asset allocare i suoi 5.000 euro.



Scegliamo l’asset allocation

La cosa più importante che ci dice la tabella (in maniera molto semplicistica, in altri articoli andremo più in profondità su azioni e obbligazioni), è che le azioni hanno un rendimento atteso (soprattutto nel lungo termine) maggiore di quello delle obbligazioni, ma anche il rischio è maggiore (è questo è un altro concetto chiave della finanza, la correlazione tra rischio e rendimento).

Per definire la sua asset allocation, ossia quale percentuale dei suoi 5.000€ investire in azioni e quale percentuale in obbligazioni, Francesca deve trovare le risposte a 2 domande:

  • Qual è la sua propensione al rischio?
  • Ha delle spese previste e prevedibili entro i prossimi 3-5 anni?     

Maggiore è la sua propensione al rischio, maggiore dovrebbe essere la quota del suo portafoglio (eventualmente anche il 100%) riservata alle azioni, in modo tale da beneficiare di un maggior rendimento atteso nel lungo termine.

Nell’immagine sotto possiamo vedere l’andamento di un ETF (vedremo tra poco cosa significa) che replica l’andamento negli ultimi 5 anni dell’indice All Country World, indice che replica l’andamento di oltre 2.000 titoli azionari di 47 Paesi del mondo. Possiamo vedere che negli ultimi 5 anni il rendimento complessivo (non annuo) è stato del 75%, Se Francesca avesse investito 5 anni fa 5.000€ in questo indice, oggi la sua posizione avrebbe un valore pari a 8.750€.

A graph with green lines and numbers

AI-generated content may be incorrect.

 Fonte: Google Finance



Allo stesso tempo, se avesse fatto questo investimento non 5 anni fa esatti, ma il 31/12/2021, subito prima di andare a festeggiare il nuovo anno e se fosse andata a controllare l’andamento del suo investimento il 30 dicembre dell’anno successivo, avrebbe osservato una perdita di circa il 20%, il valore del suo investimento sarebbe stato di 1.000€ inferiore all’anno precedente.

A graph with green lines and numbers

AI-generated content may be incorrect.

Fonte: Google Finance


Qual è la lezione che dobbiamo trarre da questo esempio? Le azioni hanno storicamente un andamento positivo nel lungo termine, ma non ci danno alcuna certezza di rendimento e possono perdere di valore anche per diversi anni. Se Francesca va nel panico il primo giorno in cui dovesse vedere un -x% e vende disperata il suo investimento, allora non è (ancora) pronta per investire in azioni. Dovrà concentrarsi (in parte o completamente) sulle obbligazioni e su eventuali altri strumenti a basso rischio.

Ipotizziamo che Francesca sia in grado (e se non dovesse esserlo ovviamente non c’è niente di male o di negativo) di gestire l’emotività legata all’investire in azioni. Vista anche la sua giovane età, le converrebbe investire tutti i suoi 5.000 euro in azioni, a meno che (e qui entra in gioco il secondo fattore che abbiamo citato in precedenza), non sa già che ha delle spese previste e prevedibili nei prossimi 3-5 anni (e non prevede che aumenterà la sua capacità di risparmio). Se ad esempio è già consapevole del fatto che tra 2 anni avrà bisogno di comprare un motorino di 2.000 euro, potrà ripartire i suoi investimenti nel seguente modo:

  • 3.000 euro investiti in azioni
  • 2.000 euro investiti in 1 o 2 titoli di stato con scadenza tra 24 mesi, in modo tale che è certa di avere poco più di 2.000 euro (i 2.000 euro di restituzione del capitale a scadenza dell’obbligazione + gli interessi maturati) di liquidità per acquistare il motorino.

 

Come investire in azioni con un piccolo capitale e senza essere un genio della finanza

Siamo arrivati all’ultimo punto di questa guida: in quali azioni dovrebbe investire Francesca? Francesca non ha le competenze per individuare le azioni su cui investire (e anche chi ha le competenze quasi sempre non riesce a “battere il mercato”, ossia le azioni che seleziona hanno un rendimento inferiore a quello medio di mercato). Inoltre investire tutto il proprio capitale in 1,2 o anche 5 azioni è estremamente rischioso, perché non permette di diversificare. Se anche solo uno di questi titoli azionari fallisce (che è un evento raro ma che può accadere, Francesca avrà perso il 20% del capitale)

Per fortuna, è oggi possibile investire in ETF (Exchange Traded Fund). Gli ETF sono dei fondi quotati in Borsa che replicano passivamente (nel caso di ETF cosiddetti “passivi”, ne esistono anche di “attivi” ma non sono oggetto di questa guida) l’andamento di un indice, di un settore, ecc. Cosa significa? Significa che Francesca, per investire in azioni, potrà semplicemente acquistare un ETF che replica l’andamento di tutti i principali mercati azionari del mondo, così come fa l’ETF che abbiamo visto in precedenza, ed investire così in azioni acquistando un solo strumento a basso costo (da 0 a pochi euro per acquistarlo, che vanno al broker/banca tramite cui si acquista, e qualche decimo percentuale di commissioni annue per l’emittente dell’ETF) e che garantisce diversificazione replicando l’andamento delle azioni di tutte le principali società quotate nel mondo.

Un ETF a replica fisica è come se fosse una scatola che contiene al suo interno tantissime azioni, acquistate proporzionalmente al loro peso di mercato. Come puoi vedere dall’immagine sotto, un ETF “All-country World” ha oggi al suo interno circa il 4% di Nvidia, Microsoft e Apple (le 3 aziende a più alta capitalizzazione al mondo a oggi), poi Amazon, Meta e così via, fino ad arrivare a centinaia e centinaia di azioni che pesano per lo 0,01%.

A screenshot of a computer

AI-generated content may be incorrect.

Fonte: justetf.com

 

Una possibile asset allocation per Francesca

In conclusione, una buona allocazione di portafoglio per Francesca per iniziare a investire potrebbe essere la seguente:

  • 5.000 euro di capitale da investire
  • 3.000 euro (60%) in un ETF All-Country World, un ETF che replica l’andamento degli indici dei principali 47 mercati borsistici del mondo, sia di economie sviluppate che di economie considerate “emergenti”
  • 2.000 euro (40%) in un titolo di stato con scadenza tra 2 anni di un paese dell’Area Euro, in modo tale da non avere rischio di cambio e avere un piccolo rendimento certo (al netto del rischio di default dello Stato di cui si diventa creditori) in aggiunta ai soldi necessari per comprare il nuovo motorino


Avere una componente azionaria, se si ha sufficiente propensione al rischio, può generare una notevole crescita di patrimonio nel lungo termine. Anche un solo punto percentuale di differenza di rendimento, ha un impatto significativo in un arco temporale di 20, 30 o 40 anni. Come puoi vedere nella tabella sotto, utile a capire cosa significa in numeri assoluti un certo rendimento annuo percentuale, 5.000 euro che generano un rendimento annuo del 5% diventano 35.200 euro dopo 40 anni. Gli stessi 5.000 euro, con un rendimento del 10%, diventeranno 226.296 euro!


Spero che questa guida ti possa essere utile, fammi sapere nei commenti cosa ne pensi!


Commenti